Posts written by Ashley Riot

Dopo il gesto affettuoso di Jill,coprii la buca pestando il terreno con il badile e,una volta posatolo,scolpii sulla lapide il seguente epitaffio...


Finito di scolpire quest'incisione gettai gli attrezzi e,girandomi verso Jill,la avvinghiai per il busto tenendola stretta al mio petto:ora non mi sentivo più triste,incidendo la lapide e vedendo l'espressione rilassata della bambina,sentivo il cuore sgombro da ogni sofferenza...

Livello 16

Livello 15

Passi lenti e trascinati,al pensiero della bambina mi si struggeva il cuore in una morsa di dolore attanagliante:i loculi erano di freddo e grigio marmo,sembravano appositamente identici e con quel colore atonale.
Tuttavia la mia ricerca non si fermò ai loculi,proseguì fino al gabiotto del guardiano:lì si potevano notare numerose scartoffie riguardanti le date di morte dei defunti arrivati al cimitero.
Anche se normalmente non avrebbero destato la mia attenzione,le presi in mano e lessi ognuna di esse:mi si era spezzato ancora il cuore.
Io,malato di Atarassia,che soffrivo?Rebecca era come una cinepresa che trasmetteva su carta bianca emozioni ed io,da carta bianca,le ritrasmettevo a mia volta.
Accanto ad un grosso armadio d'acciaio,notai un badile e degli utenzili atti a scolpire lapidi,per cui li presi e mi incamminai verso l'uscita:li mi aspettava ancora Rebecca che,carezzando dolcemente la bambina,mi faceva assalire da un senso di tristezza ancora più profondo...
- Ho trovato quel che ci serve...ora possiamo chiudere la questione... -
Senza dire altro cominciai a scavare la fossa per seppellirvi la bambina,purtroppo non c'erano bare in cui poterla adagiare,solo una lapide bianca in mezzo a quel grigio così austero...

Le proposte erano tutte allettanti,peccato che per era la compagnia che lasciava a desiderare.
Come prima mi alzai e,cercando nei cassetti del rifugio,trovai un mazzo di carte da poker:era vuoto e c'era una sola carta logora dall'umidità e dal tempo.
Senza dire nulla mi riposizionai sulla sedia e,sorseggiando la birra,esternai i miei dubbi all'uomo...
- Insomma...come mai qui anche tu?ancora devo capire come diavolo siamo capiti tutti qui assieme,ma per ora mi interessi tu...cosa ne pensa un civile di un gruppo di agenti in un rifugio? -
La birra scivolava sulle mie labbra e,ad accompagnarla,c'erano le mie fedelissime sigarette di cui non potevo fare a meno in momenti di noia e tensione...

Edited by Ashley Riot - 14/2/2008, 03:00

Livello 14

Sentendo le parole dell'uomo tornai nella stanza principale e,guardandolo negli occhi con la birra nella mano sinistra,mi misi seduto alla sedia vicino alla cucina e gli risposi tranquillamente...
- Grazie,ma sono molto pigro di natura...mi è passata la fame con tutte queste smancerie tra agenti... -
La mia freccetta era rivolta a tutti gli agenti presenti nella stanza,forse non ero il migliore,ma non sopportavo quei loro modi di fare così semplicistici...
- Visto che siamo qui perchè non organizziamo un torneo di briscola? -
Dissi ai presenti con un sorriso sarcastico.
D'un tratto la mano riprese a farmi male,il ricordo dell'ultima missione mi aveva fatto scurire in viso e quella ferita era un monito che mi redarguiva per non distrarmi...

Mi fermai,la guardai con la coda degli occhi ed annuii silenziosamente.
Di fuori si era scatenato un temporale violentissimo,quasi come se il cielo stesse piangendo con noi la morte della bambina:pochi passi,lenti e trascinati,scandivano l'azione ed il tempo per indicare quel nefasto evento...

Rebecca piangeva,e piangeva a dirotto:io non mi sentivo per nulla felice,ma trovai la forza di consolarla nonostante l'accaduto...
- Non piangere...non vedi che è morta sorridendo?l'abbiamo salvata da quell'incubo ed anche se non era cosciente se n'è accorta... -
Le dissi con tono triste ponendomi di fronte a lei.
Senza aggiungere altro andai nella stanza dove si trovava la bambina e,dopo averle chiuso gli occhi con le dita,la presi in braccio tenendole la testa sulla mia spalla ed uscii dalla porta diretto verso il cimitero...

Mentre Rebecca andò dalla bambina contai le munizioni e,vedendo che tutto sembrava a posto,aprii la porta del rifugio e feci cenno di uscire ma quando intravidi la bambina per terra mi avvicinai alla stanza e rimasi a guardare da lontano.
Senza dire nulla mi girai e mi sentii il cuore gelido...
§ Povera bambina... §
Il mio pensiero andò a lei e gli occhi mi si inumidirono per cui mi allontanai dalla stanza e mi sedetti sul divano con la testa china aspettando che Rebecca uscisse dalla stanza...

Mentre ci baciavamo la staccai e ripensai alla stanza segnata sulla mappa alla S.T.A.R.S, per cui la bloccai e le comunicai che avevo intenzione di andare a verificarne il contenuto...
- Andiamo alla S.T.A.R.S, dobbiamo scoprire cosa c'è in quella stanza... -
Le dissi con tono sviatorio poichè la tematica dei bambini mi aveva un pò rintronato...

Come al solito tutti mi sembravano troppo effemminati, delle brave signorine che seguono il bon ton, perciò mi alzai dalla sedia e senza dire nulla mi recai di nuovo in cucina cercando un'altra birra dato che quest'ultima era ormai arrivata alla scolatura.
Dopo aver aperto il frigo e averne presa un'altra, mi recai al fornello e accesi una nuova sigaretta dato che la prima era praticamente diventata cenere quindi rimasi a cercare negli sportelli qualcosa da mangiare...
- Possibile che non ci sia nemmeno del pane casereccio da poter infilare sotto i denti?cavolo...avevo proprio voglia di un panino... -
Dissi parlando a voce talmente alta da sentirsi anche nell'altra stanza...

Il bacio,le attenzioni ed il tono di Rebecca alimentavano le mie paure,ma sapevo che le avrei dato solo un dispiacere e che in futuro mi sarei dispiaciuto anchio,quasi provavo fin da subito l'affetto per questo ragazzino che ancora doveva essere concepito...
- Si...credo di si... -
Le dissi con tono dubbioso ma che lasciava intendere che ero propenso molto più al si che al no...

Nonostante l'aspettavo non sapevo cosa dirle ma,quando si mise con la testa sulla mia spalla e mi riferì lo stato della bambina in maniera molto dolce,le idee mi si schiarirono ed io mi sentii più maturo anche se erano passati pochi minuti...
- Bè...se proprio vuoi un figlio non resta che farlo...con una madre così non importa quanto sia terribile il padre...crescerà bene lo stesso... -
Le dissi con tono sarcastico ma da cui traspariva anche un velo di dolcezza...